Una Casa di quartiere per Corciano

La Fondazione Pietro Tiranti ha ottenuto l’autorizzazione per la costruzione dell’edificio che accoglierà anziani soli e in difficoltà

L’incontro con Palmiero Bruscia e Paolo Pigliautile, rispettivamente consigliere e vicepresidente della Fondazione Tiranti, avviene all’ingresso di Corciano, tra mura di mattoni antichi, impregnati della Storia che ha attraversato la stessa organizzazione sin dal quattordicesimo secolo.

Risale al 1383, infatti, la prima menzione dello ‘Spedale di Santa Maria’, che aveva lo scopo di accogliere i pellegrini e soccorrere i malati. Nei sette secoli successivi alla sua costituzione, l’originario ‘Spedale’ ha cambiato diverse volte la sua identità giuridica, adattandosi ai tempi e alle mutate realtà legislative. La Fondazione è intitolata a Don Pietro Tiranti, che a fine dell’Ottocento acquistò la cappella annessa all’ospedale, facendola restaurare, e costruì ex novo un elegante palazzotto privato, mettendo poi questi spazi a disposizione dei bambini poveri dei dintorni, fornendo loro, sin dalla fine della Prima guerra mondiale, un’istruzione e pasti gratuiti. Ad oggi, la sala a piano terra del palazzo ospita la scuola dell’infanzia, divenuta comunale; l’organizzazione, che negli anni Venti aveva assunto lo statuto di IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza), si è ulteriormente trasformata nell’attuale Fondazione nel 2017, allargando la sua sfera di attività anche agli anziani.

Come riassume Bruscia, “si può dire che il filo rosso tessuto in tanti secoli consiste nella continuazione di un’opera di solidarietà, che mette insieme privato, pubblico, ispirazione religiosa, impegno civile e orgoglio civico. Questo miscuglio di matrici ha permesso alla nostra istituzione di affrontare le situazioni difficili vissute dalla collettività locale nel singolo momento storico, occupandosi prima di viandanti e pellegrini affamati, poi di bambini denutriti e non scolarizzati e, infine, degli anziani soli e in difficoltà”.

Nonostante Corciano sia il comune più giovane dell’Umbria, spiegano Bruscia e Pigliautile, l’arrivo di nuove famiglie si data agli inizi del Duemila e l’invecchiamento anagrafico è una realtà che va fronteggiata. In tal senso, la Fondazione si è mossa nel 2023 verso l’attuazione di un progetto dedicato agli over 65, denominato Longevo, con la partnership della sede provinciale di Perugia Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), del Comune di Corciano e del Centro sportivo italiano. La Fondazione Tiranti non solo ha contribuito con il lancio di incontri – come passeggiate alla scoperta delle erbe spontanee, corsi di nuoto e di digitalizzazione, visite culturali nei musei e laboratori creativi – ma ha messo a servizio, in una delle sue proprietà, una Casa di Comunità. Di questo sportello, aperto più volte a settimana, possono servirsi gli anziani per varie necessità: dalle richieste riguardanti le pensioni alla prenotazione di visite mediche, dall’utilizzo di strumenti digitali fino all’accesso ai servizi del Comune. Tra le iniziative di maggiore successo che sono state avviate con Longevo vi è stato l’appuntamento con il Comandante dei Carabinieri di Corciano, che ha illustrato agli utenti i trucchi più comuni adoperati dai truffatori per raggirare gli anziani, fornendo a sua volta accorgimenti per contrastare le truffe stesse.

Aggiunge Pigliautile: “È stato anche attivato un censimento permanente degli over 65 tramite la somministrazione di un questionario, al quale hanno risposto più di quattrocento persone. Questo strumento ci permette di comprendere le esigenze di quella fetta di popolazione locale, e di elaborare dei progetti che siano sentiti dalla comunità. Sarebbe inutile calare dall’alto una proposta che non incontra l’attenzione di coloro che dovrebbero fruirne, secondo noi. Speriamo, nel tempo, di raccogliere sempre più adesioni e di rendere permanente queste attività”.

Longevo prevede di intervenire sia in situazioni di vulnerabilità e marginalità, sia in modo preventivo, agendo sulle cinque abilità necessarie al cosiddetto ‘invecchiamento attivo’: soddisfare i bisogni di base quotidiani; continuare a imparare e prendere decisioni; possibilità di muoversi e incontrarsi all’interno del proprio ambiente di vita; costruire e mantenere relazioni; continuare a contribuire alla società.

L’assistenza agli anziani è, secondo Bruscia, una necessità non di Corciano, ma tutta italiana: “Non serve svolgere grandi indagini. Basta guardarsi intorno e riconoscere nelle persone che ci sono più vicine una problematica chiave: la solitudine di chi raggiunge una certa età. Per questo è fondamentale favorire le relazioni, perché se vogliamo mantenere attivo il cervello bisogna mantenere e costruire relazioni – soprattutto con estranei. È nel contatto con l’altro, con chi non ci conosce e che non conosciamo, infatti, che possiamo arricchirci, scambiare opinioni ed esperienze in maniera vicendevole. Ecco come vorremmo intervenire noi, attraverso la costruzione di un nuovo centro diurno, che la legge regionale definisce come ‘Casa di Quartiere’, dove le persone anziane potranno incontrarsi regolarmente”.

Secondo Bruscia e Pigliautile questo servizio raggiungerebbe le famiglie in senso lato: “Un nuovo centro diurno favorirebbe tutti, perché la gestione di una persona anziana, sola e con un’autosufficienza limitata implica che qualcuno debba occuparsene. Se chi deve farlo, però, lavora dalla mattina alla sera, il peso economico di questo atto di cura diviene importante, sfociando infine nell’inevitabile ricovero nelle case di riposo”.

Quest’ultimo progetto è nato dal desiderio di don Franco Pulcinelli, ultimo pievano e presidente dell’Asilo (così era detta la fondazione prima della sua nuova veste giuridica), e di Bruscia, allora sindaco di Corciano. Già nel 1997 i fondi necessari all’edificazione erano stati resi disponibili da una parziale alienazione del patrimonio dell’Asilo; tuttavia, la morte del parroco e la sopraggiunta crisi del settore edilizio hanno imposto uno stop dell’iter progettuale, che adesso ha ripreso il suo corso.

La Casa di Quartiere verrà collocata nel centro storico di Corciano, nei terreni di proprietà della Fondazione che fanno corpo con i giardini della scuola materna, e la Soprintendenza ha richiesto che la struttura architettonica non impattasse nel piano regolatore, ma che vi si ‘inserisse’. Abbiamo dunque dovuto attendere che si concludessero almeno in parte le procedure autorizzative per rilasciare la notizia che la struttura verrà effettivamente costruita. Volevamo restare coi piedi per terra”, afferma Bruscia.

Le attività che verranno qui condotte prevederanno un approccio terapeutico, deviato rispetto alla mera cura di patologie, e più diretto a occuparsi di aspetti come la socialità e convivialità, il benessere fisico e mentale dei suoi fruitori. Le serate di ballo, le lezioni di ginnastica dolce e gli eventi più importanti si svolgeranno nel grande salone dell’edificio, al piano terra, mentre gli altri vani potranno ospitare laboratori, una televisione da guardare insieme, tavolini dove giocare a carte e poltrone per leggere.

Il terreno dove inizieranno i lavori si stende, oggi, verdeggiante alle spalle delle case medievali. Attendendo una nuova funzione e bellezza, a cura dell’isolamento di molti.