I laboratori curati a Castiglione del Lago e Perugia da Carmen Cicconofri: tra i ragazzi, in piazza, per strada
Nell’estate 2025 il paesaggio sonoro di Castiglione del Lago e Perugia ha conosciuto delle piccole ma significative variazioni melodiche. Il progetto TRALCI ha proposto in questi territori due diverse esperienze condotte da Carmen Cicconofri – tra le molte cose direttrice dei Coristi a Priori e delle Voices of Italy della Andrea Bocelli Foundation, direttrice artistica dell’ Ass. Musicittà e dell’Auditorium S.Cecilia.
La prima attività è stata rivolta a bambini e bambine: un laboratorio esperienziale di avvicinamento alla musica corale organizzato nelle giornate del 23 e 24 giugno al Centro di Aggregazione Giovanile di Castiglione del Lago, un piccolo spazio nei pressi della stazione gestito dalla cooperativa sociale Polis, in collaborazione con Frontiera Lavoro. Due incontri gratuiti, ad accesso libero, intercettando i partecipanti delle attività del Centro. Un’ora e mezzo circa il tempo da trascorrere insieme e una buona componente di incertezza che ha favorito un certo allenamento all’improvvisazione e alla meraviglia. Far cantare delle persone in gruppo significa cercare di stabilire una connessione con una dimensione intima, profonda, viscerale. Nel breve tempo a disposizione l’obiettivo di fondo è quello di costruire un clima di fiducia, un ambiente accogliente in cui ci si può permettere di sbagliare, giocando insieme. “La magia è capire cosa cantare insieme – dice Carmen –. Abbiamo a disposizione tre strumenti: voce, corpo, immaginazione. Se riusciamo ad accendere questo terzo strumento possiamo fare di tutto”. Giocando molto sulla trasversalità dei linguaggi, il repertorio ha spaziato all’interno della tradizione del canto popolare dal mondo, dal Veneto all’Africa, fino ad arrivare alla body percussion. C’è stato un bel coinvolgimento del gruppo, molti sono tornati al secondo incontro e si sono aggiunti nuovi partecipanti. La percezione è quella di un’esperienza, benché breve, molto positiva che ha saputo incidere grazie anche alla collaborazione degli educatori del centro. I laboratori sono stati accompagnati dalla musica del pianista Fabio Afrune che ha seguito Carmen anche nella seconda parte del progetto dedicata agli adulti.
Quindi tre incontri in tre luoghi diversi di Perugia, con il coinvolgimento di un nucleo dei Coristi a Priori, coro attivo dal 2015 che conta tra le sue fila una quarantina di persone tra i trenta e i cinquant’anni. La formula è stata quella dell’open singing, ovvero una sorta di flash mob in uno spazio pubblico durante il quale si canta insieme un repertorio appreso estemporaneamente, partendo da una scaletta di pezzi noti, costruendo la performance insieme a chi partecipa. L’appuntamento era all’ora dell’aperitivo, dalle 19 in poi per un’oretta circa, in punti strategici in cui si prevedeva di incontrare anche persone che erano lì per fare altro, nel viavai dei bar e delle piazze. Si iniziava con una piccola esibizione e in seguito i coristi andavano in giro cercando di invogliare altri a cantare.
La prima, organizzata in collaborazione con gli esercenti di T-Trane e Venti Vino, si è tenuta il 20 giugno in Borgo XX Giugno. I coristi diretti da Carmen si sono posizionati proprio sotto la targa commemorativa del XX Giugno e da lì hanno intonato Bella Ciao. Nel giro di pochi minuti si è creato un bel gruppetto di persone e il canto si è fatto sempre più complesso, sviluppandosi in una forma sempre più polifonica. “È stato davvero emozionante, un’esperienza molto interattiva e coinvolgente”, racconta Carmen. Il secondo incontro il 26 giugno, nella piazzetta di Via Birago, con il supporto di Pop Up e CAP 06124. Un po’ più problematico rispetto al precedente, si è poi trasformato in una vera e propria esibizione dei coristi sotto forma di flash mob, con una trentina di spettatori che hanno preferito ascoltare piuttosto che cantare. “Era nello spirito della proposta l’idea di adeguarsi a seconda del contesto e della risposta delle persone, improvvisando in corso d’opera. È stato un momento giocoso e piacevole”, prosegue Carmen. L’ultimo open singing è stato il 3 luglio in piazza S.Stefano, nella parte bassa di via dei Priori, in collaborazione con Omà e l’associazione Via dei Priori. Un po’ una sintesi delle due esperienze precedenti: in parte un’esibizione dei coristi, in parte si è realizzato un discreto coinvolgimento dei passanti e delle persone sedute ai tavolini del bar. È stato l’incontro più partecipato in termini di presenze – una cinquantina di persone – anche abbastanza variegato: alcune signore, dei ragazzi, dei turisti stranieri.
Volendo tracciare un bilancio complessivo per Carmen e i coristi si è trattato di un esperimento nuovo, con la speranza che possa fungere da precedente per creare una nuova abitudine in città e proseguire con altri appuntamenti. È stata un’occasione per farsi conoscere in giro, intercettando un pubblico diverso dal solito, ma anche per tornare ad abituarsi a forme di canto più informali, attraverso un’esperienza più immediata e spontanea, ritrovando un contatto diretto con le persone. Alberto Pinto, membro dei Coristi a Priori dal 2021, suggerisce che ci sia un parallelismo molto stretto tra il coro e la vita: “Chi canta sta cercando la sua nota, la sua voce nel mondo e lo fa in una mescolanza di storie di vita e voci molto diverse tra loro. Ognuno ha un ruolo specifico che contribuisce alla buona riuscita del progetto collettivo, c’è poi una condivisione della responsabilità e dell’esposizione individuale nel gruppo. Cantare è una forma espressiva terapeutica e nobilitante, ma anche molto più accessibile rispetto al suonare uno strumento, alla danza, ecc. Inoltre lo sviluppo dell’abilità vocale è legato anche a contesti che esulano quello canoro: la voce è un biglietto da visita nella vita, il principale strumento di interfaccia sociale”.