La sfida di Capabilis è dimostrare che girare il mondo può essere una cosa per tutti
Negli ultimi anni sono stati fatti enormi passi avanti sul tema della disabilità anche grazie a una trasformazione culturale e sociale che è riuscita a dare importanza a persone, gruppi e comunità un tempo oggetto di marginalizzazione; grazie a questo il concetto di turismo accessibile ha acquisito sempre maggiore rilevanza spingendo alcune realtà a investire in servizi che garantiscano un’esperienza inclusiva per tutti. Tra queste, spicca una giovane impresa sociale nata in Umbria, che si occupa di consulenza, formazione e mappatura dell’accessibilità di luoghi ed esperienze turistiche per informare ed educare sul tema.
Abbiamo parlato con Daniele Perrettini, che ci ha raccontato la loro mission, il percorso che li ha portati a costituirsi e le sfide di un settore ancora in evoluzione. Daniele, insieme ad altre quattro persone, ad agosto 2024 ha fondato Capabilis, un’impresa sociale con sede principale a Castiglione del Lago che opera in tutto il territorio regionale. L’idea nasce dall’esperienza associativa di un gruppo di persone con background differenti, uniti dal desiderio di creare un progetto che potesse avere un impatto concreto nel mondo del turismo accessibile.
“Ci siamo conosciuti all’interno del mondo associativo e abbiamo deciso di mettere insieme competenze diverse per offrire servizi di qualità, che non si limitino a un semplice supporto, ma che siano il frutto di una reale professionalità,” spiega Daniele. Nel maggio 2024, l’idea ha preso forma ufficialmente con la creazione di un’impresa sociale in forma di cooperativa. “Abbiamo colto l’opportunità offerta da un bando della Regione Umbria per avviare un’impresa sociale innovativa nel settore turistico. Il turismo, come l’accessibilità, è un concetto trasversale che coinvolge molteplici aspetti: dalle infrastrutture ai servizi, dalla mobilità all’informazione”.
Capabilis ha l’obiettivo di trasformare la percezione che le persone hanno dei luoghi e degli spazi rendendoli inclusivi a prescindere dalla condizione di chi ne fruisce, offrendo servizi per rendere un po’ più inclusivo il nostro territorio, perché in fondo, come ci ricorda la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, “la disabilità non sono le persone ma ciò che le circonda”.
Uno dei principali ambiti di attività dell’impresa è la mappatura dell’accessibilità di strutture e percorsi turistici. “Attualmente, stiamo lavorando su diverse aree dell’Umbria, come il Lago Trasimeno e la zona di Terni, per analizzare le caratteristiche di accessibilità e individuare eventuali criticità”, racconta Daniele.
Il turismo lento e i cammini accessibili rappresentano un settore in forte crescita. L’impresa si occupa anche della valutazione di ciclovie e percorsi pedonali, offrendo consulenza su come migliorare l’accessibilità per persone con esigenze specifiche, come disabilità motorie o sensoriali.
“Non basta eliminare le barriere architettoniche: l’accessibilità riguarda anche semplicemente l’informazione. Spesso le persone con esigenze particolari trovano delle difficoltà nell’ottenere informazioni chiare e affidabili sulla fruibilità di un luogo o di un servizio e questo può scoraggiare chi vorrebbe fare un’esperienza”. Per questo motivo Capabilis si concentra sulla formazione professionale per rispondere ai diversi bisogni. “Ci occupiamo di formare operatori turistici, gestori di strutture ricettive e chiunque offra servizi al pubblico, affinché possano accogliere in modo adeguato persone con disabilità o esigenze specifiche.” Un esempio concreto è la recente formazione organizzata a Terni sull’uso di ausili per la mobilità. “Abbiamo supportato un’associazione che ha acquistato degli ausili per il noleggio lungo le ciclovie, affinché più persone possano godere di un’esperienza turistica senza barriere”.
In questo senso il turismo accessibile non è solo una questione etica e di diritti, ma anche una grande opportunità economica. Parlando di numeri, secondo uno studio europeo condotto dall’Enat (European Network for Accessible Tourism), il mercato del turismo accessibile sembra valere circa 400 miliardi di euro l’anno. Daniele ci spiega: “Le imprese che investono nell’accessibilità non solo ampliano la loro clientela, ma migliorano anche la qualità dell’esperienza per tutti. L’accessibilità non riguarda solo le persone con disabilità permanenti, ma anche famiglie con bambini piccoli, anziani e chiunque, in un dato momento, possa avere esigenze particolari”.
Capabilis ha un fine sociale importante ma non tralascia l’orientamento al mercato, aspetto necessario a garantire sostenibilità al progetto e offrire ai soci un’opportunità di lavoro concreta, che non è assolutamente scontata. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat in Italia, su un campione di circa tre milioni di persone con disabilità nella fascia di età compresa tra 15 e 64 anni solo poco più del 30 per cento riesce a inserirsi nel mondo del lavoro, spesso in modo non continuativo, e questo a fronte di un tasso di occupazione nazionale pari al 62,30%. I fondatori di Capabilis fanno parte dell’Associazione Vita Indipendente (Avi) Umbria Onlus, che promuove da molti anni iniziative e progetti volti a garantire l’inclusione socio lavorativa delle persone con disabilità. Si basa sul “Movimento per la Vita Indipendente”, un’organizzazione di persone con disabilità nata nel 1989 a Strasburgo, presente in molte Regioni italiane e che ormai opera in tutta Europa tramite l’European Network on Independent Living (Enil).
Guardando al futuro, Capabilis intende espandere la propria attività e consolidare il proprio ruolo nel settore. “Abbiamo appena presentato la nostra candidatura per il progetto regionale ‘Umbria sorprendente’, che punta a rendere la regione una destinazione sempre più inclusiva. Inoltre, continueremo a lavorare sulla sensibilizzazione e sull’ampliamento della nostra rete di partner, sia nel settore pubblico che in quello privato”. L’obiettivo di questi ragazzi è chiaro e impossibile da non condividere: contribuire a costruire un turismo realmente inclusivo, in cui ogni persona possa godere delle bellezze del territorio senza ostacoli e con le giuste opportunità. “Noi siamo disponibili a fornire la nostra esperienza e le nostre competenze specifiche sull’accessibilità in senso ampio perché si progettino città e spazi più vivibili e inclusivi e quindi alla misura di tutti”.