Encuentro nelle Scuole ha coinvolto sette istituti e oltre quattrocento studenti tra Perugia e il Trasimeno
I libri a scuola. È una faccenda complicata: perché è vero che in Italia non c’è praticamente nessuno che legga più dei ragazzi e delle ragazze in età scolare, eppure allo stesso tempo nei progetti sulla lettura importati dall’esterno spesso si rinviene una buona dose di retorica. Leggere fa bene, leggere è bello, leggere ci rende migliori. Sì, boh, forse. Secondo me, per esempio, leggere può fare molto bene, può essere molto bello, e può renderci molto migliori, però può essere anche molto brutto, e a certe condizioni può farci piuttosto male, e magari renderci anche peggiori. Dipende. Di sicuro leggere è un’attività che richiede tempo, pazienza, concentrazione, e che in cambio ci concede l’opportunità, unica, di costruire immaginari inediti e irripetibili. È faticoso, ma potenzialmente straordinario.
I libri a scuola, quindi. Per Tralci Luoghi Comuni ha fatto un patto con Encuentro. Io rappresento l’intersezione plastica tra i due mondi: direttore del giornale e organizzatore del festival di letteratura ispanoamericana. Curiosamente, sono nati entrambi nel 2014, ed entrambi a Perugia. Encuentro quasi da subito ha approntato un progetto per le scuole, con un nome elementare ed eloquente, Encuentro nelle Scuole, che nel corso degli anni ha coinvolto migliaia di studentesse e studenti di medie e superiori in tutta l’Umbria. Una formula anch’essa elementare, ma molto efficace. Durante l’anno a scuola si legge un classico della letteratura in lingua spagnola, a primavera Encuentro porta a scuola un autore italiano che si confronta con gli studenti su quel classico, nei giorni del festival gli studenti vengono a incontrare un ospite internazionale al quale illustreranno i lavori realizzati nel frattempo ispirandosi al classico in questione. Quest’anno Encuentro nelle Scuole è rientrato nell’ambito di Tralci, e l’ha fatto con una novità. Se le superiori hanno letto, digerito e rivisitato un capolavoro del Novecento come Pedro Páramo del messicano Juan Rulfo, le medie si sono dedicate a un libro uscito pochi anni fa e scritto da due autori vivi e vegeti. Il libro si intitola Fratellino, gli autori sono Ibrahima Balde e Amets Arzallus Antia. Uno proveniente dalla Guinea Conakri, l’altro dalle terre basche di Francia.
Inutile provare a sintetizzare l’intero percorso in poche righe. Preferisco citare le scuole una a una, e sottolineare il ruolo fondamentale dei docenti che da sempre per Encuentro fanno da ponte e da motore: senza la loro passione e il loro impegno Encuentro nelle Scuole sarebbe impossibile. Ma dicevo degli istituti. Quelli di quest’anno sono stati sette, per un totale di oltre quattrocento alunne e alunni. Quattro le medie: la “Foscolo” di Perugia, la “Mazzini” di Magione, la “Bonfigli” di Corciano e la “Rosselli-Rasetti” di Castiglione del Lago. E tre le superiori: ancora la “Rosselli-Rasetti”, il “Calvino” di Città della Pieve e il “Pieralli” di Perugia. Gli scrittori italiani andati a trovarli tra marzo e aprile sono stati Silvia Vecchini, Matteo Cavezzali, Valerio Aiolli e Sandro Campani. Tutti bravissimi.
Le due mattinate dedicate alle scuole hanno costituito, come sempre, alcune delle cose più belle e importanti del festival. Cercare di portare tra i ragazzi la curiosità per i libri e per quello che sono in grado di dare, passare del tempo con loro, ascoltare le loro osservazioni e le loro obiezioni, sentirsi parte di un frammento della genesi della loro coscienza di sé, è una responsabilità e insieme un privilegio. Stavolta gli studenti delle superiori hanno incontrato, a Castiglione del Lago, nello splendido Palazzo della Corgna, il vecchio nume tutelare di Encuentro Paco Taibo II. Mentre quelli delle medie, ancora a Castiglione e poi alla Sala dei Notari di Perugia, hanno potuto conoscere di persona, dopo averlo fatto attraverso la lettura del suo libro, Amets Arzallus Antia. Ibrahima Balde, purtroppo, è dovuto rimanere a Madrid. Un’esperienza indimenticabile, credo di poter dire, per loro e per Amets. Nell’architettura di Tralci Encuentro nelle Scuole ha occupato un posto fondamentale: insieme al laboratorio di fumetto curato dalla Biblioteca delle Nuvole, alle Letture marmocchie di Micro Teatro e agli incontri dei Coristi a Priori è stato il nostro modo di coltivare le energie e le aspettative di bambini e ragazzi, un pezzo fondamentale di ogni comunità, non tanto per il futuro che li aspetta quanto per l’idea di futuro che albergano già, e per come, di conseguenza, riescono a guardare avidamente e intensamente al presente.