Camminando tra i vicoli di questo piccolo borgo sulle rive del lago Trasimeno, si respira un’ atmosfera magica, rilassante, pacifica.
Si respira libertà, quella libertà che nasce dal silenzio.
Il silenzio è un’arma potente, come la presenza delle nuvole.
Il silenzio ti isola. In realtà ti permette di ascoltare con profondità, ciò che di solito non ti accorgi di cogliere: profumi, accoglienza, attesa, calma, pazienza.
E così anche l’acqua ti richiama allo stesso udire: puoi porgere l’orecchio per sentirne il rumore ed il suo scorrere. Quando è ferma invece sta pensando: copre i nostri pensieri interiori, i nostri passi sulla superficie.
E allora lì apprendi il corso delle acque come un messaggio: come quando cammini lungo un sentiero, alzi lo sguardo al cielo, ti affacci alla finestra di un edificio e aspetti una risposta. Aspetti una sensazione, un’emozione, un ritorno alla natura, ritorni a te e sei ricaricata di tutta la bellezza che ne puoi beneficiare.
L’acqua a volte è impetuosa, regredisce e poi scende dal cielo, ma è sempre lì e tu la guardi come qualcosa che desideri e non tolleri la delusione del suo svanire.
A volte rimangono macerie, scheletri, polveri per terra, altre volte regala leggerezza, gratitudine, interezza e luce.
Dunque senza paura ascolta il silenzio che c’è in te, ascolta cosa devi lasciare andare, preserva ciò che ti è utile. Sii come il corso dell’acqua che ogni giorno fa la stessa strada.
Paradossalmente non decidiamo noi con il silenzio, è esso stesso che ha deciso già per noi cosa custodire.
Cristina Cardinali e Mariagrazia de Martiis
Contributi fotografici di Alice Binazzini