I beni comuni di Ponte della Pietra

Residenti al lavoro per l’amministrazione condivisa dell’area verde della Piroga

I beni comuni a Ponte della Pietra. Un’area per i bambini, una per i cani, una nuova recinzione. Piccoli passi, piccole cose concrete di cui occuparsi. Il percorso laboratoriale dell’Asse Tre di Agenda Urbana entra nel vivo: dopo la formazione e il coinvolgimento delle comunità è arrivato il momento di adoperarsi per mettere in pratica le idee maturate in questi mesi avvalendosi degli strumenti su cui si è riflettuto. Lo scorso 26 novembre, al cva la Piroga, si è svolto così il laboratorio “Prendersi cura insieme dei beni comuni”. Tra i partecipanti, i referenti dell’Asse Tre e i residenti della zona.

Lo schema di partenza della discussione è quello ormai consolidato su cui si è insistito nella prima fase del progetto: i patti di collaborazione sono il punto di caduta di un’esigenza non più rimandabile, quella di superare la logica del rapporto tra interesse pubblico e interesse privato e tra amministrazione pubblica e azione del privato cittadino. E di farlo prendendosi cura dei beni comuni attraverso un’amministrazione – e una responsabilità – condivisa. Un obiettivo a cui si può giungere grazie a processi articolati, che partono da una fase di co-progettazione per arrivare alla valorizzazione di luoghi in cui i cittadini portino soluzioni originali e risorse. Attenzione: portino, e non chiedano, risorse.

Quando un bene di proprietà pubblica è percepito dai cittadini come fosse sotto la loro responsabilità, e quando di conseguenza i cittadini se ne prendono cura, il bene pubblico, qualsiasi tipo di bene pubblico, diventa bene comune. L’amministrazione non ci mette soldi, ma altre risorse: l’organizzazione, le competenze professionali, le competenze tecniche, l’autorevolezza, il tempo. Dall’altro lato i cittadini invece portano idee, competenze professionali, conoscenza del territorio, esperienza. E tempo, anche loro.

E Ponte della Pietra, nello specifico? Dopo un excursus sulle azioni intraprese in passato, si sono individuati i beni comuni su cui agire. Tutto ruota intorno all’area verde del parco della Piroga. Serve una cura complessiva, e occorre intervenire sull’area giochi, attualmente in disarmo, ma potenzialmente preziosa per moltissimi bambini, così come sarebbe opportuno creare un’area cani. Infine, la recinzione: usurata, bucata, da risistemare.

In questo territorio non è facile coinvolgere un numero ampio di residenti, e la storia delle tante iniziative partite e presto abortite ne è la testimonianza plastica. Se da una parte il Comune, come da convenzione con l’associazione la Piroga, dovrebbe garantire una maggiore pulizia dell’area verde, dall’altra i residenti dovrebbero impegnarsi a vivere gli spazi comuni e a impedirne il degrado. In questa situazione ecco che la figura del portiere di quartiere, prevista nel progetto dell’Asse Tre di Agenda Urbana, potrebbe tornare molto utile.

Alla luce di questa sessione laboratoriale e tutti gli spunti raccolti, il lavoro di progettazione di comunità continuerà con una riflessione su quanto emerso e sulla necessità di integrarlo rispetto ai cluster tematici già individuati. È maturo il tempo di partire con un’azione specifica su cui procedere alla condivisione progettuale con l’obiettivo di un patto di collaborazione, così come quello di individuare una figura che per volontà, caratteristiche e impegno, possa ricoprire a partire da gennaio il ruolo di portiere di quartiere della zona di Ponte della Pietra.

Articolo di Stefano Santaniello