I maestri del fumetto

Foto Maristella Pastore

I maestri del disegno

Cronache da Perugia Comics, l'appuntamento annuale con il fumetto
Un festival del fumetto “piccolo” che registra un incremento di presenze del trenta per cento è veramente una buona notizia. Un risultato in controtendenza rispetto alle altre manifestazioni italiane, che hanno visto un’esplosione di persone nei grandi eventi come Lucca Comics o il Comicon di Napoli e un preoccupante recesso negli altri. Perugia Comics 3 è nato con mille difficoltà, prima la location che è stata cambiata per tre volte, dal vecchio Cerp occupato da una mostra fotografica alla Cannoniera con i suoi problemi logistici e di infiltrazioni d’acqua fino all’incognita Ex Fatebenefratelli, bellissima ma un po’ nascosta. Poi sono arrivati i problemi finanziari, con il taglio sul budget degli sponsor, tanto che lo staff si è inventato un crowdfounding dell’ultim’ora (con successo) per riuscire a rattoppare il buco, e poi i soliti imprevisti che chi fa questo mestiere sa essere inevitabili.

La squadra della Biblioteca delle Nuvole (chi scrive e Claudio Ferracci su tutti) non si è perduta d’animo, era consapevole di poter fare qualcosa di buono puntando sulla banale ma quanto mai veritiera teoria de “la qualità paga!”, e così ha messo in piedi un Drawing Masters#2 con mostre di Paolo Eleuteri Serpieri, Danijel Zezelj, Marco Gervasio, Francesco Biagini, Andrea Calisi, con una sezione interamente curata dall’Accademia di Belle arti Pietro Vannucci di Perugia e con il fenomeno del graphic novel su Fabrizio Ravanelli, che ha visto la presenza dello stesso ex calciatore all’inaugurazione. Non è da spacconi affermare che mostre di questo livello, di questa bellezza, di quattrocento pezzi, in Italia non si fanno.

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Perugia Comics ha ospitato gli artisti in mostra con qualche gradita sorpresa come la presenza di Enrique Breccia, forse il più importante disegnatore argentino, che è venuto a trovare l’amico Serpieri e che è stato inserito tra i dibattiti in estemporanea. Capita spesso di assistere a incontri con un pubblico di sette o otto persone (anche nella grande Lucca non è raro), invece tutte le conversazioni fumettistiche di Perugia sono sempre molto seguite. Una di queste ha visto la partecipazione dell’assessore comunale alla Cultura Teresa Severini, che è rimasta favorevolmente colpita da questa macchina della felicità messa in piedi da un manipolo di appassionati. Il cosplay click contest ha visto quasi cinquanta partecipanti, gli standisti della mostra mercato erano tutti sorridenti, gli editori hanno presentato le ultime novità, l’artist alley ha macinato disegni a manetta, il lavoro di tutte queste persone ha “causato” l’arrivo di oltre 4mila visitatori. Una kermesse di successo senza  l’apporto di soldi pubblici, un successo nato dalla collaborazione fra la Biblioteca delle Nuvole, l’editrice Play Seven, la cooperativa Sistema Museo e il Comune di Perugia. Ristoranti e alberghi pieni, infatti il 45 per cento degli utenti ha acquistato il biglietto per due giorni: almeno metà provenivano da fuori e hanno pernottato in città o nei dintorni.

Drawing Masters, i grandi disegnatori in mostra a Perugia, ha ravvivato gli ingressi al museo civico di Palazzo della Penna che ha registrato un boom di presenze che mancava dai tempi di Sensational Umbria di Steve Mc Curry; una bella esposizione di originali che è rimasta visitabile per il pubblico fino al 2 giugno. Senza contare le altre mostre dislocate per la città: in via della Viola Fumetti su Marte e una personale del maestro Fabio Civitelli per festeggiare i quarant’anni di Mister No, all’ostello Little Italy i disegni di Alice Belfiore, al T-Trane, in Borgo XX Giugno, Moebius che omaggia Jimi Hendrix, e nelle vetrine di alcuni negozi del centro le installazioni di Paolo Mirmina. Rafforzare il rapporto del festival con la città è uno degli obiettivi dello staff del Perugia Comics. La mostra dislocata ha avuto successo e verrà ripetuta, e in futuro ci saranno sempre professionisti locali coinvolti: si tratta di un ottimo trampolino di lancio e di un doveroso omaggio agli artisti.

La speranza è che la città rinsaldi i rapporti con la squadra perugina del fumetto. Basterebbe poco per far esplodere il festival e portarlo a un livello ancora più importante nel panorama italiano. Nessun’altra città italiana ha case editrici, distributori, biblioteche, disegnatori, scuole, istituti come questa. Da questo dato di fatto è impossibile non pensarci, non pensare a una città fatta di jazz, cioccolato… e fumetto!

Testo di Marco Cannavò