ExtrAtto

Il teatro che mette in scena i quartieri

ExtrAtto, il laboratorio teatrale dedicato agli abitanti dei quartieri dell’agenda urbana, ha preso vita in un  periodo particolare, eccezionale, di passaggio da una pandemia mondiale con relative restrizioni alla fine dell’emergenza con conseguenti miglioramenti e concessioni, un tempo instabile e balordo, fatto di partenze entusiastiche, ma con il freno a mano: gennaio – giugno 2022. Ora Siamo a maggio. Pochi mesi dall’inizio e siamo quasi alla fine. È passato velocemente questo tempo, abbiamo attraversato tre stagioni, in pochi incontri ci siamo ritrovati dall’inverno a quasi estate. Una fine che in realtà è un inizio: a giugno presentiamo lo spettacolo, apriamo al pubblico il nostro cammino, condividiamo con la cittadinanza  un’opera collettiva che si anima dalla carta, dal testo scritto e prende vita. Una fase nuova e delicata del nostro lavoro.

Cinque mesi in cui, io e Stefano Baffetti, abbiamo guidato i partecipanti a “raccontarsi” prima attraverso uno schermo on line, poi in passeggiate all’aperto con cappotti e mascherine e da marzo finalmente in presenza, in una nuova casa in via Diaz, attraverso  esercizi di riscaldamento fisico-vocale e giochi di improvvisazione e recitazione.

Il gruppo si è andato definendo gradualmente, qualcuno ha rinunciato all’opportunità perché la vita reale, fuori dalla scena, è piena di impegni e l’arte drammatica con le sue prove, per quanto divertenti e leggere per un amatore,  richiedono comunque concentrazione, tempo e dedizione. E poi siamo sempre sulla scia di questo periodo balordo, salute incerta e stanchezza generale.

Il testo è frutto di un lavoro preliminare fatto a monte, prima di quello attoriale e scenico. L’opera è collettiva, rifinita da Stefano che ha cucito insieme gli elaborati di ogni partecipante: ciascuno ha raccontato una personale passeggiata “emotiva” nel proprio quartiere e l’occhio del drammaturgo ha “trasformato” queste esperienze in monologhi e, di conseguenza, in personaggi a volte molto lontani dalle persone che li hanno ispirati e a volte… molto vicini.

La storia si sviluppa intorno a una bambina che si perde nel bel mezzo della Città e nella ricerca della strada di casa incontra una serie di personaggi strani, assurdi, che spesso la disorientano e la portano sempre più lontana dal suo obiettivo. Ogni personaggio si porta addosso un tema che racconta un “pezzo” di Città, un punto di vista su di essa. Nell’elaborazione iniziale del copione pensavamo di trovarci di fronte all’ennesima Alice nel paese delle meraviglie, invece la messa in scena ci sta dimostrando che siamo più vicini a Zazie nel metrò di Queneau. Lo stile del gioco scenico è surreale e vede polarizzata la dialettica tra la giovane protagonista e un “coro”. 

Quest’ultimo ha un ruolo centrale: determina fisicamente la dinamica generale della scena, compone le traiettorie e le azioni che caratterizzano i luoghi in cui avvengono le situazioni, disegna piazze, parchi, centrali elettriche e addirittura catene di montaggio! 

Stiamo dirigendo gli attori dentro una narrazione evocativa, a volte al limite della pantomima per il piacere di giocare, come bambini, con le qualità espressive e narrative dei corpi. In scena tutto è possibile, ora manca solo l’incontro con lo spettatore per rendere l’esperienza completamente reale. L’elaborazione del titolo è ancora in corso, ma sembra risuonare con il concetto di “radice” e di “spazio urbano”. L’emozione è alta, anzi, altissima (citando una personalità di riferimento della nostra città). Vi aspettiamo!

Lo spettacolo nato da ExtrAtto prenderà forma in tre repliche: venerdì 24 e sabato 25 giugno, e domenica 3 luglio. Seguiteci nei nostri canali social per scoprire in quali luoghi della città si svolgeranno!

Articolo di Caterina Fiocchetti