PIEDI NUDI, CORPI DANZANTI E DJEMBE VIBRANTI

Foto di Gianmatteo Crocchioni

PIEDI NUDI, CORPI DANZANTI E DJEMBE VIBRANTI

Dap: un’esperienza di inclusione, aggregazione e divertimento sui ritmi dell’Africa Occidentale

Ballare a piedi nudi per percepire il contatto profondo con la terra, suonare con le mani sulla pelle tesa di un djembe, lasciare che il ritmo pervada il corpo e lo spirito per poi farlo riesplodere attraverso i gesti della danza e il ritmo incessante della musica. La danza africana riesce a toccare delle corde interiori e profonde, a liberare un’energia molto forte, a restituire un contatto atavico con le proprie radici, provare per credere.

Ora cercheremo di raccontarvi cosa la danza africana è per noi, e ciò che proponiamo nella nostra città. Tutto ha preso forma da una passione. Attorno agli interessi dei singoli, ballerine e percussionisti, che avevano studiato danze e ritmi africani, si è aggregato il nucleo principale di questo gruppo. Questi ritmi pieni di vita hanno spinto un insieme di persone dalle esperienze di danza e di musica molto eterogenee, di diverse fasce di età e provenienza, a trovare delle modalità per coltivare il loro amore per l’Africa. Insieme abbiamo iniziato a studiare, a provare, a cercare di organizzare delle vere e proprie lezioni strutturate. E sempre insieme ci siamo spinti a cercare soluzioni di fronte alle difficoltà, come ad esempio quella relativa alla sala in cui effettuare i corsi, perché, si sa, il suono del djembe è meraviglioso ma anche molto rumoroso.

Nel marzo 2013 abbiamo avuto la fortuna di venire ospitati in una zona che ci ha accolto davvero in maniera calorosa: il quartiere di Ponte d’Oddi. Proprio nel momento di maggiore incertezza e difficoltà, c’è stato il passaggio da una forma auto-organizzata a una più strutturata: in questo frangente nasce Danza Africana Perugia, così come la conosciamo oggi. DAP, un nome molto semplice ma diretto, trovato d’impulso per rappresentare questa nuova realtà che stava nascendo.

La danza africana che noi proponiamo si riferisce ai ritmi provenienti dai Paesi dell’Africa occidentale che hanno costituito l’impero Mandingo (Mali, Guinea, Costa d’Avorio, Burkina Faso) e che ancora oggi vengono suonati e ballati au village in alcuni di questi Paesi in occasione di feste e celebrazioni della vita quotidiana. La trasmissione di questo enorme bagaglio culturale completamente orale è ormai patrimonio di pochi artisti, alcuni dei quali abbiamo la fortuna di poter avere in Occidente. DAP è riuscito a portare nella nostra città insegnanti professionisti: prima Patrick Ouedraogo, maestro del Burkina Faso, e ora Bifalo Kouyate, griot del Mali, danzatore e polistrumentista, e non possiamo non citare gli incontri mensili dello scorso anno con Nadouba Oularé, danzatrice tradizionale della Guinea. Ma non esiste danza se non accompagnata dal suo ritmo: e allora Bifalo Kouyate tutti i mercoledì insegna, oltre alle danze, i ritmi tradizionali a colpi di djembe, il tamburo a calice originario dell’Africa occidentale. Si tratta di artisti che hanno fatto dell’insegnamento della danza e della musica africana la propria professione.

Siamo riusciti anche a dare un respiro internazionale a chi segue i nostri corsi, invitando professionisti come Gerard Diby, ballerino e coreografo della Costa d’Avorio, e Fanta Dembelé, ballerina appartenente a una famiglia di griot del Burkina Faso. Ultimi, ma solo in ordine cronologico, abbiamo ospitato la ballerina e coreografa Emmanuelle Arino e il percussionista Dario Castiello, polistrumentista, insegnante e direttore artistico presso Mama Africa.

Ma Danza Africana Perugia non è solo corsi di danza, percussioni o stage. È anche impegno sociale, integrazione e inclusione culturale: la comunità africana di Ponte Felcino ci ha aiutato nell’organizzazione di cene a base di piatti africani. Siamo stati ospitati al Sottosuolo Festival, coinvolti nell’iniziativa del CSG di Perugia Mostra Mercato Usato & Baratto per la riqualificazione di piazza del Bacio, abbiamo partecipato alla giornata mondiale contro la violenza di genere, facendo animazione presso il centro accoglienza di Ponte d’Oddi e in quello di via Favarone. Abbiamo partecipato alla Mezzanotte Bianca e Arcobaleno in Corso Cavour, colorando gli angoli e le piazze della nostra bellissima città. E come poter mancare all’evento clou del nostro territorio? Sì, ci siamo fatti largo anche tra la folla e la musica di Umbria Jazz. Ci piace ballare, suonare e imparare, continueremo a farlo con tutte le ballerine che seguono i nostri corsi e con i percussionisti che animano le nostre serate danzanti. È solo grazie alla passione di ciascuno di noi che DAP riesce regalare a questa città un pezzetto di Africa.

Non dimenticate: la danza rende felici!

Testo di Chiara Ronca

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