E quindi, arrivederci

E quindi, arrivederci. “Luoghi Comuni”, per il momento, finisce qui. O meglio: “Luoghi Comuni” finisce per il modo in cui ci avete conosciuto nell’ultimo anno e mezzo, finisce la stagione della rivista cartacea bimestrale che ha accompagnato i mille interventi di Agenda Urbana. Finisce perché, appunto, è Agenda Urbana che finisce. Infatti nelle prossime pagine troverete lunghi approfondimenti su come si sono sviluppati, nella parte di Perugia di cui ci siamo occupati, i percorsi dei tre lotti coinvolti nell’asse Innovazione sociale. In questi mesi lavorare insieme ai soggetti che li hanno portati avanti è stato un piacere, e un piacere che ci sembra sia stato proficuo. Siamo convinti che si sia fatto molto, e noi abbiamo cercato di raccontarlo nel migliore dei modi, senza limitarci a fare da cassa di risonanza ma cercando di essere parte di ogni processo, piccolo o grande che fosse, di ogni storia in cui ci siamo imbattuti. Abbiamo visto le attività crescere di spessore, così come crescevano nella comunità l’attenzione, la partecipazione, e infine le aspettative per ciò che sarebbe continuato a essere. Ecco, queste aspettative adesso resteranno in sospeso. Prenderne atto è tanto doloroso quanto inevitabile. La speranza è che gli stimoli forniti abbiano fatto in tempo a scatenare reazioni virtuose in grado di non interrompersi. Almeno qualcuna, almeno da qualche parte.
Va bene, gli arrivederci sono sempre malinconici, ma in ogni arrivederci non c’è solo malinconia. “Luoghi Comuni” non smetterà di esistere. “Luoghi Comuni” non è solo un giornale, è ormai un’associazione composta da donne e uomini che hanno imparato a stare insieme e a condividere un’attitudine che per quanto eterogenea crediamo sia solida e ben riconoscibile. Continueremo a raccontare, a organizzare iniziative che abbiano ricadute, ci auguriamo positive, sulla comunità. Ci occuperemo di diritti sociali e civili, di associazionismo, di cultura, di scuola, ci sforzeremo in ogni modo per non disperdere il patrimonio accumulato in questo periodo. Ci stiamo dando da fare, è difficile e faticoso, ma non molliamo. Non smetteremo di interrogare gli enti locali, a partire dal Comune di Perugia che nella vicenda di Agenda Urbana è stato per noi il principale punto di riferimento, contiamo di coltivare i rapporti con le tante realtà del terzo settore con cui abbiamo avuto a che fare. Alla cooperativa Borgorete, che ci ha visto nascere quasi dieci anni fa e ci ha scelto per questo progetto, siamo naturalmente molto grati. Io, personalmente, sono grato a tutti coloro che hanno viaggiato insieme a me tra queste pagine e per le strade della splendida e tribolata città in cui abbiamo deciso di vivere. Non c’è bisogno che faccia i nomi, li trovate in fondo alla pagina che adesso state stringendo con la vostra mano sinistra. L’ultima copertina l’ha fatta Icaro Tuttle, anima dolce e potente con cui abbiamo condiviso la seconda edizione della nostra residenza letteraria Parole Abitate a fine luglio. Guardate quanto è brava. Tra i palazzoni della periferia perugina, in qualche modo, c’ha lasciato il cuore. Noi pure. E non abbiamo intenzione di riprendercelo. E quindi, arrivederci.

Articolo di Giovanni Dozzini

Copertina di Anita Sibaud