Piedi di Piombo

Foto di Petr Dosek

Piedi di Piombo

Raccontare le dipendenze è un compito delicato. Ecco come abbiamo provato a svolgerlo noi

In questi mesi passati a raccontare “Comunicare, condividere, partecipare” – il ciclo formativo organizzato dal Protocollo d’intesa istituzionale sulle dipendenze – siamo entrati in contatto con una realtà incredibilmente complessa. La fantomatica “rete dei servizi”, coinvolta in tutte le sue espressioni nel lungo percorso di seminari e laboratori che adesso si concederà una pausa per riprendere subito dopo l’estate, è il prodotto di un’impressionante moltitudine di attività integrate. I soggetti con cui ci siamo confrontati sono innumerevoli. Dalle forze dell’ordine agli operatori sanitari, passando per il terzo settore, i servizi sociali degli enti locali, gli stessi amministratori. Senza contare i nostri colleghi della stampa, naturalmente. Ecco, più ci si cala in questa complessità e più ci è chiara la difficoltà del compito di chi fa il nostro mestiere. Ridurre ore di discorsi a pochi minuti di montato video, ridurre concetti articolati a concetti semplici e immediati, ridurre florilegi di inevitabili subordinate a periodi brevi, diretti, incisivi. È sempre così, d’altronde, lo sappiamo benissimo, è il lavoro del giornalista. Ma quando l’immersione è così profonda il timore di cadere nel rischio della banalizzazione si fa ancora più attanagliante. Il tema è delicato, delicatissimo, e siamo convinti che troppo spesso chi ha raccontato la questione delle dipendenze a Perugia l’abbia fatto senza tutta la misura e la necessità di contestualizzazione necessarie. Per questo sentiamo il peso della responsabilità ancora più del solito.

Al di là di questa sorta di bollettino mensile uscito sull’edizione cartacea di «Luoghi Comuni» da febbraio in poi, pensiamo che il cuore del nostro lavoro consista nella produzione video delle testimonianze dei soggetti partecipanti al ciclo formativo. Come molti di voi sanno già li potrete trovare prestissimo nella sezione dedicata a “Comunicare, condividere, partecipare” del nostro sito e – come abbiamo già avuto modo di rimarcare – a nostro parere rappresentano un contributo preziosissimo: di informazione, per la cittadinanza, e di spunto, per gli addetti ai lavori.

Questa rete, tessuta nel tempo da donne e uomini capaci e competenti, ha indubbiamente bisogno di essere messa a punto, in special modo negli aspetti legati alla comunicazione e all’interazione. Da tale convinzione, d’altronde, è nato l’intero progetto ideato dal Protocollo. Ecco, a noi sembra che il materiale che stiamo producendo e accumulando potrà costituire una base solida su cui poggiare per spingere lo sguardo più lontano di quanto non si riesca a fare adesso. La speranza è che anche i nostri lettori si lascino guidare dalla voglia di confrontarsi ed esprimere le proprie impressioni e opinioni sugli argomenti affrontati schiettamente, senza reticenze, da tutte le persone che abbiamo intervistato. Nel nostro sito è già attivo un Forum sulle dipendenze, una piazza virtuale che aspetta solo di essere popolata e vivacizzata. Fateci un salto.

Testo di Giovanni Dozzini