Liberté? égalité? fraternité?

Foto di Ivana Finocchiaro

A un mese esatto dalla strage di Parigi, il 7 febbraio, alla sala Falcone Borsellino della Provincia si è tenuto un incontro intitolato Reinventiamo la libertà, l’uguaglianza, la fraternità!, cui hanno partecipato istituzioni e personalità di rilievo del tessuto sociale della città. Un dibattito di riflessione e proposta, che ha allineato Perugia alle altre cento città che si sono mobilitate durante la Giornata nazionale contro il terrorismo. In un angolo della sala gremita, le matite dei vignettisti di Vipera lapis ragionavano sui temi della violenza e del terrorismo delle coscienze. Dietro la tavolata delle istituzioni, Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, ha parlato dell’indifferenza di fronte ai drammi che avvengono quotidianamente, in tutte le parti del mondo: «Agli irresponsabili che soffiano sul fuoco delle nostre paure, a quelli che inneggiano alla legge del taglione e delle rappresaglie, dobbiamo contrapporre l’impegno di chi sa che le guerre non risolvono i problemi, semmai li aggravano, che a forza di rispondere “occhio per occhio” si diventa ciechi».

Raffaele Crocco, giornalista Rai e direttore dell’Atlante delle guerre, ha parlato della mancata globalizzazione dei valori espressi nella Dichiarazione di Varsavia e della necessità di reagire a queste tragedie in modo comunitario. «Bisogna faticare, per essere cittadini liberi», ha affermato il giornalista. Il sindaco di Perugia Andrea Romizi, invece, ha fatto appello agli insegnamenti di Capitini e San Francesco: «In generale, c’è un grandissimo deficit di conoscenza, di responsabilità e di fraternità. È necessario, invece, evitare che il seme del preconcetto e dell’odio si trasformi in una quercia». L’intervento di Zaira Chokri dei Giovani musul- mani d’Italia ha fatto cenno alla trappola del terrorismo, che distorce i principi dell’Islam: «Mi esprimo in nome di chi è nato e cresciuto in Italia. Stiamo reagendo all’odio e alla disinformazione mediatica andando nelle scuole e nelle piazze. Perché non si parli più soltanto dei musulmani, ma coi musulmani».

Alla fine del dibattito sono state distribuite del- le rose e delle fiaccole, e un numeroso corteo si è diretto verso piazza della Repubblica, sor- reggendo uno striscione che recitava “NO ALLA GUERRA INFINITA”.

Testo di Ivana Finocchiaro